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  • Chiara Cemmi

Il quotidiano ai tempi del Covid-19


È innegabile come oggi si stia vivendo qualcosa di eccezionale rispetto a ciò a cui siamo stati tutti abituati.

Le nostre regole, tacite, di vita, la modalità in cui abbiamo sempre imbastito e mantenuto le relazioni gli uni con gli altri devono essere improvvisamente modificate per la sicurezza propria, dei propri cari e di tutti coloro che ci circondano.

Non solo.

Ci troviamo a ri-organizzare la nostra intera esistenza (lavoro, famiglia, rapporti con gli amici...) senza sapere se e quando potremo tornare a “prima del Covid”, senza sapere se il modo in cui ora riusciamo a ri-equilibrarci dovrà o meno essere di nuovo rivisto sulla base di ulteriori dati che emergeranno domani.

Tutto questo può essere estremamente stressante.

E può creare un effettivo e concreto disagio.

È ben noto come le diverse situazioni di emergenza, come lo sono ad esempio i cataclismi, producono sempre anche delle emergenze sul piano psicologico, nella collettività certo, ma anche nei singoli. Per questo già nel 2013 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato le linee guida per “L’Assessment e la gestione dei disturbi specifici legati allo stress”. È altrettanto noto come la situazione attuale, l’aver vissuto la primavera scorsa un lockdown di tre mesi, il trovarsi di nuovo ora alle porte di una possibile nuova chiusura o quantomeno di limitazioni dei propri movimenti, il percepire un costante stato di incertezza per l’evolversi di questa situazione, stia rischiando di far aumentare lo stato di disagio percepito da ognuno di noi. Per quanto vi siano infatti differenze individuali nella capacità di gestire e tollerare uno stato di incertezza (Carleton, 2016), può essere normale esperire, in una situazione come quella che stiamo vivendo oggi, rabbia, depressione o anche forte disorientamento.

Queste sono reazioni normali e comprensibili in questo periodo così incerto, tuttavia ciò che è importate tenere a mente è che evitare un problema può, a lungo andare, può comportare il mantenimento di uno stato ansioso, dal momento che l’evitamento stesso non consente alla persona di elaborare l’esperienza e l’emozione ad essa collegata (Flores et al., 2018).

È importante quindi sapere che, visto quello che stiamo collettivamente vivendo, sia normale poter vivere anche solo una delle seguenti situazioni:


Come è possibile quindi affrontare questa situazione così complicata? Vediamo in breve le principali linee guida:


- Privilegia le informazioni presenti su canali ufficiali (come www.salute.gov.it o www.epicentro.iss.it);

- Scegli uno o massimo due momenti al giorno in cui informarti sullo sviluppo della situazione;


- Attieniti alle disposizioni indicate dal Ministero della Salute. Sono la nostra migliore protezione, per noi e per i nostri cari;


- Per quanto possibile, cerca di mantenere la tua routine (sia per quanto riguarda, ove possibile, la propria attività lavorativa che le abitudini della sfera personale);


- Chiedi supporto, per tutti i dubbi e le incertezze, e per superare nel migliore dei modi possibili una situazione difficile.


La nostra mente è fatta per affrontare lo stress e per riprendersi, ma se viene aiutata a farlo prima, nella fase acuta, si prevengono disturbi futuri.” (Isabel Fernandez, presidente dell’associazione italiana EMDR per napolicittàsolidale.it)


Fonti citate:

Carleton R. N. (2016). Into the unknown: A review and synthesis of contemporary models involving uncertainty. In Journal of Anxiety Disorders, 39, 30-43.

Flores A., López F. J., Vervliet B., & Cobos P. L. (2018) Intolerance of uncertainty as a vulnerability factor for excessive and inflexible avoidance behavior. In Behaviour Research and Therapy, 104, 34–43.

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